Il 13 giugno, l'Accademia del peperoncino è stata ospite alla trasmissione "animali e animali" condotta da Licia Colò su TV 2000.
Roma - A rappresentare l'Accademia c'era Antonio Bartalotta, presidente di IPSE DIXIT - delegazione romana dell'Accademia del peperoncino, accompagnato dall'attore-autore Gigi Miseferi che in occasione del Festival del peperoncino edizione 2014, insieme a Giacomo Battaglia, è stato il testimonial della manifestazione diamantese. Nel corso della trasmissione il presidente Bartalotta ha citato il presidente Enzo Monaco che è stato colui che ha costituito, 20 anni fa, l'Accademia e, ancor prima, il Festival del peperoncino.
Estate, tempo di pasti veloci, aperitivi e sfiziosità.
Abbiamo provato, per voi una ricetta suggerita dal sito Italiapic, è semplice, veloce da realizzare e gustosissima.
Ottima per bruschette e sfizi, ma anche come condimento per la pasta:
Ingredienti: 200 gr. di 'nduja, 200 gr. di ricotta di pecora, olio extra vergine di oliva, sale (Q.B.).
In una ciotola irrorate con un giro d'olio la 'nduja e schiacciatela con i rebbi di una forchetta per renderla più morbida, incorporate la ricotta e un pizzico di sale. Amalgamate fino a ottenere una crema omogenea.
Pronta in 5 minuti.
Fonte: Accademia italiana del peperoncino
Si dice, che un vero calabrese, si riconosce al ristorante: seduto al tavolo estrae un peperoncino di tasca e così, a piccoli morsi, accompagna il pasto, ovunque si trovi.
Ecco, questa leggenda trova il suo paradigma nell’elegante figura di Pepita che giunge però “dopo” il pasto con il caffè bollente, introducendo nel convivio un media culturale, per come si presenta, accattivante, curiosa, stimolante. Nessuno può sottrarsi, alla vista del suo manico, per come appare la famosa spezia, così vera - tanto da mordersi – a prima vista. L’oggetto è uno spot alla genuinità e naturalità assicurata dalle più classicheggianti curve della tazzina, vero elemento di un design assoluto: in Pepita, il metalinguaggio porta in luoghi e storie, dunque in culture universalmente note, ancorché geograficamente indefinibili, perché proprie dei buongustai e questi, si sa, sono dovunque.
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